Osmosi Inversa
Gli impianti ad osmosi inversa producono acqua purissima (TDS ~0–5 ppm) per acquari d’acqua dolce e marina: base ideale per miscelare sale marino o per remineralizzare in modo preciso. Niente cloro, clorammine o metalli → massima stabilità e meno alghe.
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Come è fatto: prefiltri (sedimenti + carbone a blocco) proteggono la membrana (50–400 GPD). Un modulo a resine deionizzanti (DI) “lucida” l’acqua fino a TDS ≈ 0. Accessori utili: misuratore TDS, manometro, valvola di lavaggio e pompa booster se la pressione è bassa.
Scelta rapida: 3 stadi (base), 4 stadi (con DI, consigliato), 5+ stadi (acque difficili o clorammine → carbone catalitico). Valuta GPD (litri/ora), pressione minima (tip. ≥3 bar), rapporto scarto/prodotto e ricambi disponibili.
Uso corretto: fai il primo lavaggio e scarta i primi litri; misura il TDS in uscita; tieni il circuito pulito e i tubi ben innestati. L’acqua prodotta si conserva in taniche alimentari al buio; prima dell’uso mescola/aera.
Manutenzione tipica*: sedimenti/carbone ogni 3–6 mesi, resine DI quando il TDS risale, membrana ogni 2–3 anni. (*Variabile in base a consumo e qualità dell’acqua di rete.)
Note acquariofile: con osmosi non serve biocondizionatore. In marina: osmosi + sale marino per i cambi; il rabbocco evaporato è solo acqua ad osmosi. In dolce: osmosi + sali remineralizzanti (GH+/GH&KH+) secondo specie.
Consiglio: dimensiona l’impianto su litri/settimanali e pressione di casa; aggiungi booster sotto i 3 bar e un TDS meter in linea: controlli facili, acqua costante, meno problemi in vasca.
— Consiglio dal Team Hobby Pesca & Acquari